Optimagri: i risultati agronomici del No Tillage

Relazione presentata al convegno finale di Piacenza del 14 febbraio 2019

Il principale obiettivo del GO “Agricoltura Conservativa”, nell’ambito del progetto OPTIMAGRI, è stato quello di introdurre, calibrare e valutare sistemi agricoli conservativi in grado di:

  • mantenere gli standard produttivi dell’agricoltura convenzionale;
  • tutelare le risorse naturali sulle quali si fonda la produzione di alimenti;
  • ridurre l’impatto ambientale dell’attività agricola.

Durante il biennio progettuale (2017-2018), il GO ha implementato e monitorato prove di campo sperimentali/dimostrative, finalizzate alla valutazione degli effetti dell’agricoltura conservativa sulle rese (mais e soia) e sui principali paramenti di fertilità del suolo. Le attività di campo hanno avuto luogo presso il Centro di Ricerche per la Zootecnia e l’Ambiente (CERZOO Srl) di Piacenza, l’azienda agraria sperimentale Stuard di Parma e le aziende agricole Caminati e Lalatta, site rispettivamente nei comuni di Rivergaro (PC) e Fraore (PR).

In ciascuna azienda, è stato confrontato un sistema agricolo intensivo, tradizionalmente incentrato sull’aratura come lavorazione principale del terreno e su un elevato impiego di input esterni (CT, Conventional Tillage), con un sistema agricolo conservativo, basato sulla non-lavorazione del terreno e sull’utilizzo delle cover crop (NT, No-Tillage).

I risultati progettuali hanno permesso di documentare, nell’ambito delle tesi CT, la progressiva diminuzione della fertilità del suolo, dovuta prevalentemente al basso ricircolo di sostanza organica nell’agrosistema, al deterioramento della struttura e alla scarsa biodiversità. Di contro, nell’agrosistema NT, sono stati misurati trend di miglioramento della fertilità, riconducibili in particolare, all’aumento della dotazione organica, al consolidamento della stabilità strutturale del terreno determinata dall’azione delle radici, e agli indici biologici. Le performances produttive dei due agrosistemi non hanno permesso di individuare differenze di resa fra CT e NT.

Nonostante sia necessario un maggior arco di tempo perché gli svantaggi della transizione (da CT a NT) scompaiano definitivamente e l’agricoltore possa beneficiare appieno dei vantaggi indotti in termini di fertilità del suolo e minor dipendenza dagli input esterni, i risultati ottenuti nell’ambito del progetto OPTIMAGRI dimostrano che l’applicazione “su misura” dei principi conservativi alle caratteristiche pedologiche specifiche può ridurre gli insuccessi e garantire una pronta risposta degli agrosistemi in termini di produttività.

Il Gruppo Operativo per l’Innovazione è costituito da: Università Cattolica del Sacro Cuore – UCSC (capofila), Azienda Agraria Sperimentale Stuard, Centro Ricerche Produzioni Animali – CRPA spa, Azienda Agricola Caminati Nicoletta, Azienda Agricola Lalatta Giovanni e Centro Ricerche per la Zootecnia e l’Ambiente srl.

Per info: http://optimagri.crpa.it

In allegato i risultati produttivi delle prove di campo.

 

 

 

optimagri-risultati-agronomici.pdf