Il pollo Romagnolo

Il pollo romagnolo è una razza autoctona un tempo molto diffusa in tutta la Romagna

I primi documenti che parlano di questa razza risalgono alla fine dell’ottocento. Nel 1930 questa razza era presente ad una mostra avicola a Londra dopodiché non si hanno più documenti fino a quando, nei primi anni 2000, il marchese di Sant’Alberto di Ravenna ha messo a disposizione circa cinquanta esemplari per studi e ripristino all’Università di Parma. Con il supporto della Provincia di Parma, l’Ateneo ne ha recuperato un nucleo in purezza. Dal 2007 questi esemplari sono moltiplicati presso l’azienda Suard che ne distribuisce uova e pulcini.

Questo animale è decisamente rustico, molto resistente e ha una certa tendenza al volo, per cui da sempre viene allevato all’aperto; necessita di ampi spazi per razzolare e procurarsi il cibo, diversi esemplari preferiscono dormire sui rami degli alberi, anche sotto la neve, sfidando i rigori invernali anche per sfuggire ai predatori; queste caratteristiche lo rendono difficile da catturare per gli stessi allevatori.

Si tratta di una razza caratterizzata dalla livrea variopinta. Lo scheletro e l’ossatura sono sottili, la cresta è di grandezza media, dritta nel gallo e piegata nella gallina, di colorito rosso intenso. I bargigli sono sviluppati, gli orecchioni di forma ovale, piccoli, colore crema chiaro, lisci, talvolta ombreggiati di blu specie nei soggetti giovani. Le zampe sono di colore scuro. E’ un animale di taglia piccola: il maschio raggiunge i 2,5 chilogrammi e la femmina i 2 chilogrammi in circa 8 mesi, decisamente troppo tempo per gli allevamenti intensivi moderni ed è probabilmente questo il principale motivo che ha portato all’abbandono dell’allevamento di questa razza avicola. La carne é consistente e saporita e le uova, più piccole del normale, sono caratterizzate dal guscio di colore bianco e da un tuorlo piuttosto grande.