I miscugli di frumento al centro dell’attenzione a Castelnuovo Monti (RE) e a Compiano (PR)

la visita ai campi sperimentali del progetto Bio²

Il 12 giugno scorso si sono svolte le visite ai campi sperimentali di miscugli di frumenti allestiti presso l’Azienda Bismantova di Castelnuovo Monti (RE) e l’Azienda Angus di Compiano (PR) nell’ambito del progetto BIO² (http://www.bioalquadrato.it/), progetto finanziato nell’ambito del PSR 2014-2020 dell’Emilia-Romagna (Misura 16.1.01, progetto  n. 5005321).

In ognuna delle due aziende sono stati seminati 2 campi.

Nel primo sono stati seminati 4 miscugli di frumenti in parcelloni di 1000/2000 m²

  • Miscuglio Teneri Bio² (10 varietà di teneri storici e antichi)
  • Miscuglio Duri Bio² (6 varietà di duri storici e antichi)
  • Miscuglio ICARDA (originato dall’unione, effettuata da molti anni, di circa 2000 varietà di tenero)
  • Miscuglio Grossi (miscuglio messo a punto dal sign. Claudio Grossi nella sua azienda Piantone)

Nel secondo campo, in parcelline di circa 10², sono state seminate in purezza tutte le varietà che compongono i miscugli Teneri Bio² e Duri Bio², i tre tipi di farro e i miscugli dei parcelloni.

Scopo del progetto è individuare le combinazioni di frumenti che, coltivati in miscuglio, permettano di raggiungere i migliori risultati  produttivi e qualitativi.

Le motivazioni della scelta di puntare sui miscugli anziché sulle varietà in purezza sono state illustrate dal prof. Salvatore Ceccarelli, Responsabile Scientifico del progetto:

  • in generale i miscugli sono più produttivi delle varietà in purezza, soprattutto se coltivati in presenza di fattori limitanti;
  • offrono una miglior costanza produttiva;
  • rispondono meglio ad eventuali fattori avversi, ambientali o biotici;
  • presentano un adattamento “spontaneo” al mutare delle condizioni ambientali;
  • ed infine, ma non ultimo per importanza, permettono ad ogni agricoltore di selezionare il frumento che meglio si adatta alla propria azienda.

Queste caratteristiche sono estremamente importanti soprattutto in vista dei cambiamenti climatici che si stanno verificando ed in particolare per le aziende biologiche che, per quanto riguarda la difesa da malattie ed insetti, possono utilizzare pochissimi prodotti e dunque devono far sì che le coltivazioni si ammalino poco o nulla.

 

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