Anno 2008 – Risultati delle prove varietali di frumento tenero e duro

di Cristina PiazzaBarley

Azienda Agraria Sperimentale Stuard

Le varietà che soddisfano le esigenze dell’agricoltura tradizionale non sempre sono in grado di far ottenere produzioni quantitativamente e qualitativamente soddisfacenti in biologico, dove l’agricoltore ha bisogno di adottare quasi sempre tecniche di tipo agronomico o preventive. E’ importante quindi poter utilizzare varietà, vecchie o di nuova costituzione, che siano produttive, ma soprattutto con elevate caratteristiche qualitative, di rusticità, capacità di competizione con le erbe infestanti, resistenza o tolleranza alle principali fitopatie.

Obiettivi:

  • Individuare le varietà che meglio si adattano alla coltivazione secondo le disposizioni del Reg. CEE 2092/91 e successive integrazioni e modificazioni adottando tecniche colturali sostenibili nel tempo.

A tal fine sono stati presi in considerazione:

  • Comportamento agronomico (in particolare la sensibilità ai patogeni)

  • Rendimento produttivo

  • Caratteristiche qualitative

  • Predisporre o aggiornare delle Liste di Orientamento varietale per il biologico.

Tali liste potranno avere anche la funzione di stimolo per le ditte sementiere che hanno fatto la scelta, in modo parziale o totale, di convertire al metodo di produzione biologico la propria attività di moltiplicazione e selezione delle sementi.

L’attività prevedeva per il secondo anno la realizzazione di prove di confronto varietale su frumento tenero, mais e pomodoro da industria, inserite in rotazioni colturali biologiche.
In allegato i risultati delle prove varietali