Quinoa, verso una filiera agroalimentare

Presentati i primi risultati del progetto Quinovation

Le novità sulla coltivazione della quinoa sono state il tema del sesto incontro annuale di aggiornamento tecnico che si è tenuto il 22 febbraio 2018 presso il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili (DI.PRO.VE.S.) dell’Università Cattolica (U.C.S.C.) di Piacenza. In questa occasione sono stati presentati i primi risultati del progetto Quinovation.  Come illustrato dal prof. Tabaglio, responsabile del progetto, si prevede di:
– verificare l’adattamento pedoclimatico dei genotipi di quinoa, valutandone il potenziale produttivo e qualitativo;
– studiare la tecnica colturale adeguata per l’agrosistema convenzionale e biologico (densità di semina, sesto d’impianto, concimazione, difesa, irrigazione);
– verificare le caratteristiche chimiche, nutrizionali e funzionali della granella;
– favorire lo sviluppo di processi e prodotti di trasformazione derivati dalla quinoa;
– sviluppare farine per prodotti gluten-free e con basso indice glicemico.
Nell’annata 2017 è stato allestito un campo catalogo di I Livello, continuando lo screening delle varietà più adeguate alle condizione pedoclimatiche dell’Italia settentrionale; a tale scopo sono state seminate 10 nuove cultivar di quinoa che nella media hanno dimostrato un ciclo colturale di 118 giorni e una resa in granella secca di 1645 kg ha-1. Inoltre, sono stati realizzati 7 campi di confronto varietale, ognuno con tre cultivar (Regalona, Titicaca, Vikinga) in blocchi randomizzati, sia in aziende convenzionali, sia in aziende biologiche. La semina è avvenuta tra marzo ed aprile, con dosi di semina da 8 a 14 kg ha-1, e con 15 o 50 cm di distanza tra le file. Solo un campo è stato irrigato, mentre tutti gli altri sono stati condotti in regime seccagno. La raccolta è avvenuta tra luglio ed agosto, ottenendo una produzione da 564 a 1898 kg ha-1. Per ultimo è da evidenziare che a causa dell’andamento siccitoso, la coltura è stata oggetto di un attacco di insetti (afidi in particolare, e cimici).
Successivamente, sempre all’interno del progetto QUINOVATION, il prof. Filippo Rossi del Dipartimento di Scienze Animali, della Nutrizione e degli Alimenti (DiANA) ha illustrato i dati sulla caratterizzazione analitica e nutrizionale delle 3 cultivar di quinoa provenienti dai campi sperimentali, a confronto con una quinoa acquistata sul mercato e con altre materie prime destinate alla formulazione di miscele di sfarinati gluten-free.

La quinoa è oggetto di interesse anche per le aree lombarde limitrofe dove è in essere il progetto  ATTIV-AREE – Oltrepò (Bio)diverso di cui ha relazionato il prof. Alberto Vercesi. Dopo un’introduzione agro-climatica e socio-economica della zona interessata (Oltrepò Pavese) è stata presentata la struttura interdisciplinare dell’intero progetto, comprendente una varietà di azioni che interessano il territorio, oltre che per la sua produttività agricola e forestale, anche per i comparti sociale, economico, amministrativo e scolastico.

Il dott. Agostino Fioruzzi, imprenditore piacentino e rappresentante legale di una delle aziende agricole partner del progetto QUINOVATION, pioniere nella coltivazione della quinoa in regime biologico e nel trattamento di post-raccolta (pulitura e desaponificazione della granella), ha poi riportato la sua esperienza sugli aspetti agronomici, commerciali e di filiera.
La seconda parte dell’incontro è stata dedicata ad una tavola rotonda fra imprenditori e pubblico, allo scopo di scambiare informazioni, esperienze e idee per lo sviluppo di una filiera agroalimentare della quinoa italiana.
Per i dettagli, vedi gli allegati.

20180222-piacenza-dm-4vt-giornata-di-studio-sulla-quinoa-1.pdf

20180222-6-giornata-della-quinoa-resoconto-vt02_cg.pdf